29 marzo 2010

Il Vaticano come i maya: la Nuova fine del mondo

Il 2012 si avvicina inesorabilmente, e mentre sedicenti studiosi Maya trasformano catastrofi in cambiamenti epocali e nuove ere cosmiche c'è che chi fa di meglio e già anticipa quanto succede di solito, cioè il posticipo della fine.

No, non si tratta degli stessi studiosi di cui prima: loro sono ancora ben ancorati al 2012 (sebbene i maya non abbiano mai parlato di fine del mondo), e allo scattare della mezzanotte del 21 dicembre del fatale anno sono quasi certo che avranno il loro orgasmo/vibrazione provocato dall'arrivo dell'era dell'acquario.

Chi ha già cautamente pensato al posticipo della fine-del-mondo-inizio-di-una-nuova-era questa volta viene dal Vaticano: si tratta della "studiosa e ricercarice vaticana" Sabrina Sforza Galitzia, che potete ascoltare in questa intervista rilasciata sulla rete televisiva nazionale, precisamente ai giornalisti del TG1:



Riprendo alcuni passi notevoli tratti direttamente dalla sua dichiarazione:

(La fine del mondo per Leonardo significa) cataclismi, terremoti, diluvi che avverranno di là a venire, in una data lontana, prevede Leonardo.

1 novembre 4006
, commenta la giornalista. Infatti Sabrina Sforza Galitzia dice:

È un orologio calendario come se fosse un cronometro, che inizia con il giorno in cui avvenne effettivamente la cena, cioè il 21 marzo anno 33 e percorre fino al 4006.

[...]
Indica per lui la fine del mondo, ma in realtà è la fine di un ciclo astronomico, bisogna studiare le profezie di Leonardo da Vinci, ne ha scritte diverse, e in più bisogna capire il lavoro matematico di Leonardo, perché lui usa la scienza come un veicolo per arrivare a questo messaggio criptato nell'immagine.


Alla domanda della giornalista "Perché Leonardo comunicava in codice?" la studiosa risponde:

È un suo stile, per non essere ovvio e per non essere profeta in patria.

A suo dire quindi, tale data sarebbe espressa da Leonardo tramite un codice matematico espresso nell'ultima cena. Leonardo si esprime in codice per "avere stile", per fare figo insomma. La studiosa capisce che un orologio rappresentato nell'opera di Leonardo non è un orologio, ma un calendario, e di qui segue il resto.

A parte cosa sia in tale contesto un "ciclo astronomico", un altro dubbio che mi sovviene è che, se fosse vero, Leonardo non sapeva che nel 1753 ci sarebbe stata la riforma gregoriana del calendario, che portò un "salto in avanti" di 10 giorni nella datazione, salto che ogni entità nazionale distribuì a modo suo, nel presente, nel passato o anche nel futuro (nei casi in cui la riforma entrò in vigore più tardi, per esempio nella Russia rivoluzionaria).

Approfondendo questa vicenda, si trova questo articolo datato 14 marzo 2010 su Repubblica.it:

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/03/14/la-profezia-di-leonardo.html
(salvata qui)

L'articolo contiene ulteriori informazioni circa il libro della Sforza Galitzia, pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana. In particolare si apprende che la sua fonte di ispirazione non è il Cenacolo originale esposto a Milano bensì un arazzo "gemello" conservato ai Musei Vaticani.

C'è un approfondimento su cosa consista il codice segreto, discorso criptico accessibile solo a chi padroneggia il linguaggio matematico-astronomico in cui è scritto il messaggio relativo al 4006. Eccolo:

Il prezioso manufatto nasconde nei suoi intrecci un mappamondo - che si desume dalle pieghe della tovaglia rappresentanti latitudinee longitudine celestee terrestre - e linee orarie che formano il reticolato prospettico della scena: il meccanismo del cifrario dove ventiquattro ore si sostituiscono a ventiquattro lettere dell'alfabeto.

Le cose e i concetti hanno un nome, e in questo caso il nome non è matematica, bensì numerologia. La numerologia è una pseudoscienza, non ha fondamenti logici e consiste nel "violentare" arbitrariamente sequenze di cifre e lettere, sommandole, moltiplicandole e storipiandole a piacimento fino a ottenere quanto ci piace.

(Qui c'è un interessante esempio pratico di come si possano ottenere presunti significati da qualunque insieme di numeri: http://www.cicap.org/piemonte/numeri/)

La studiosa ha arbitrariamente interpretato una sfera come un mappamondo, le linee tracciatevi come linee orarie (ma i fusi orari furono ideati solo nel 1859 ad opera di Quirico Filopanti: qui c'è un'ottima sintesi), ha quindi sostituito altrettanto arbitariamente le 24 ore con le 24 lettere dell'alfabeto latino.

Non finisce qui. La Sforza Galitzia individua una particolare ricorrenza del numero 8:

Il numero 8, ad esempio, è fatidico: appare ovunque, nelle striature delle otto colonne, nel bordo della tunica di Cristo, intrecciato come elemento decorativo nella bordura dell'arazzo... Nello stemma di Francia è rappresentato coricato, come il simbolo dell'infinito [...] Ed è anche simbolo di Cristo, incarnazione dell'infinito e nodo di congiunzione fra il divino e l'umano.

Da notare l'ennesimo anacronismo nel riferimento al simbolo di infinito: il simbolo ∞ è stato introdotto solo nel XVII secolo. Anche questa presunta lettura "matematica" si rivela solo numerologia, interpretazione arbitraria di cifre e simboli.

Da queste interpretazioni numerologiche l'articolo cita queste conclusioni della studiosa del Vaticano:

[...] Dunque, un codice per iniziati che serve a trasmettere messaggi. Tra questi - sostiene la Sforza Galitzia - Leonardo avrebbe celato una profezia. Una data precisa: il 21 marzo dell'anno 4006 avrà inizio un cambiamento completo nell'ordine delle cose, che si concluderà il primo novembre. Forse la fine del mondo, ma anche l'inizio di una nuova era per l'umanità.

Ecco infine le ragioni per cui Leonardo scriveva in codice:

Tutti se lo contendevano. E lui nascondeva in cifra il messaggio per non essere attaccato, non desiderava essere profeta nella sua patria. Voleva essere capito da chi avrebbe usato la stessa fatica per arrivare alle sue conclusioni, perché faticoso è il cammino che porta alla vera conoscenza

Concludo il post con un gioco stile "la Settimana Enigmistica" e vi invito a trovare le differenze (a parte l'anno che dal 2012 passa al 4006) tra le dichiarazioni della studiosa del Vaticano e questo video con Giacobbo (dal minuto 0:47):

7 commenti:

Ignazio ha detto...

I latini dicevano post hoc ergo proper hoc, spiegazione a posteriori spiegazione azzeccata, piu' nota a noi contemporanei come cio' di cui sono piene le fosse, ovvero il senno di poi. I numeri sono come prigionieri inermi, se li torturi abbastanza ti dicono quello che vuoi; e previsioni generiche come: ci saranno diluvi e terremoti, ma non ora, in un futuro lontano... tze', deve avverarsi per forza, no? :P un meteorite enorme colpira' la Terra. Quando? Boh, entro sette milioni di anni. Facile che ci prendo...

Preoccupante che questa gente scriva libri; vabbe' che in libreria si trova anche la biografia di Cassano, quindi magari fa tutto parte di un'onda di marea fecale. Forse l'argomento giusto e' che questi libri non andrebbero stampati ma venduti in versione elettronica. Degli alberi si puo' fare un uso molto migliore.

Ignazio ha detto...

Un dettaglio: che scusa e' "[Leonardo] non voleva essere profeta in patria"?
NESSUNO e' profeta in patria, e figuriamoci se il genio non lo sapeva, quindi di che doveva avere paura? :P secondo me la tizia ha visto angels and demons e le si e' accesa la lampadina: Leonardo da Vinci prevedeva il futuro.

Diego Cuoghi ha detto...

Nonostante il mio commento sia inferiore ai 4096 caratteri richiesti, ottengo un messaggio di errore.
Ho pensato così di dividerlo in due parti.

Parte 1 --------------------------------

Non ho letto il libro di Sabrina Sforza Galitzia e spero che le castronerie lette sui giornali (il video di youtube è stato rimosso) siano il frutto di malintesi e approssimazioni. Per questo commento mi baso quindi sugli articoli di Panorama e La Repubblica
http://blog.panorama.it/culturaesocieta/2010/04/09/svelato-il-vero-codice-di-leonardo/
http://download.repubblica.it/pdf/domenica/2010/14032010.pdf

In entrambi si parla del "quadrato magico che rappresenta il Sole cioè Cristo ma anche il numero 666 (essendo costituito da 6 caselle per lato) ovvero il numero dell'Anticristo che prelude al ritorno del Messia".
http://tinyurl.com/leonardoquadrato-panor
Ma come si otterrà 666 partendo da un quadrato di 6x6=36? Qualcuno può spiegare le acrobazie numeriche necessarie? E dove mai è scritto che un tal quadrato sia anche "magico del Sole cioè Cristo"? Basterebbe questo per mettersi a ridere, ma facciamoci del male e andiamo avanti...
Ho cercato il quadrato che doveva essere nel foglio 362b del Codice Atlantico. Niente. Nel Codice Atlantico ho trovato molti quadrati tre, quattro, cinque, sei lati, riferiti a costruzioni geometriche, calcoli, progettazioni, ma nessuno era quello preso in esame. Alla fine l'ho trovato nel "Manoscritto B" conservato a Parigi all' Institut de France:
http://tinyurl.com/Leonardo-ManuscritB
http://www.bibliotheque-institutdefrance.fr/historique/devinci.html
Nei volumi di Richter che contengono gli appunti di Leonardo (The Notebooks Of Leonardo da Vinci, 1883) ho poi trovato anche le frasi che accompagnano quel disegno e lo schema a zigzag che si trova di sotto:
"Panni bianchi e cielesti per fare un apparecchio; Panni tirati in a, b, c, d, e, f, g, h, i, k da fare uno ciclo a uno apparecchio"
Richter scrive "ciclo" ma tra le varianti propone "cielo". Un "cielo" formato da panni bianchi e azzurri tirati tra punti su lati contrapposti di una struttura quadrata, cosa poteva essere? Non la tovaglia del Cenacolo, e neppure il soffitto che possiamo vedere oggi, che non è quello dipinto da Leonardo essendo stato completamente rifatto nel XVIII secolo. Ecco a cosa poteva essere: una scenografia teatrale descritta nella pagina 363r del Codice Atlantico, un’impalcatura dalla quale pende una struttura divisa secondo uno schema di... 6x6!

http://tinyurl.com/leonardoquadrato-scen1
http://tinyurl.com/leonardoquadrato-scen1part

(continua)

Diego Cuoghi ha detto...

Parte 2 -------------------------

Secondo Carlo Pedretti (Studi Vinciani - Documenti, analisi e inediti leonardeschi, 1957, pag. 97-98) l'appunto del Manoscritto B e il disegno del Codice Atlantico, potrebbero essere legati ad uno spettacolo chiamato "Festa del Paradiso" per il quale Leonardo curò l'allestimento e i complessi movimenti meccanici, ovvero, come si diceva all'epoca, l' "apparecchiatura". Il verbo "apparecchiare" significava anche preparare, allestire, ma ho il sospetto che Sabrina Sforza Galitzia si sia fermata a quello odierno di "apparecchiare la tavola", quella del Cenacolo.
Negli articoli sono citate le profezie di Leonardo, secondo il quale un secondo diluvio sarebbe atteso per il 21 marzo 4006. Ma quelle non sono vere "Profezie", sono indovinelli, ognuno con la soluzione
http://www.liberliber.it/biblioteca/l/leonardo/aforismi_novelle_e_profezie/pdf/aforis_p.pdf
La soluzione dell'indovinello abbinato alla presunta data del diluvio è "Il navigare", mentre quella del 21 marzo 33 è "L'acqua che corre torbida e mista con terra". Queste profezie non sono in due fogli separati del Codice Atlantico ma nello stesso foglio 1033 (la numerazione 362b è quella antica ora non più in uso). Possibile che la "ricercatrice" si trastulli con la decifrazione di quelle finte profezie vedendovi addirittura l'indicazione di una data precisa per il secondo diluvio universale?
Alla fine il quadro che ne esce è sconfortante. Trame indegne di una puntata di Voyager spacciate per studi scientifici e avallate dalla pubblicazione presso la Libreria Editrice Vaticana. Che tristezza...

Diego Cuoghi
www.diegocuoghi.com

Francesco Sblendorio ha detto...

Molto interessanti i risultati della tua ricerca!

Grazie anche per la segnalazione di "video rimosso": ora è di nuovo visibile.

G ha detto...

Grandioso Pedretti, ho avuto la fortuna di conoscerlo. Saluti all'autore del blog ed ai suoi invitati estemporanei.

G ha detto...

PS sono qua:

http://extraduzione.wordpress.com/