13 luglio 2014

Esperimenti comportamentali secondo il Cittadino Paolo Bernini

(vignetta di Agnese Collino)


28 giugno 2014 ore 15, largo sant’Agostino, Modena. Un folto gruppo di sedicenti animalisti urla slogan e parole sconnesse, sono rivolte verso i ricercatori dell’Università di Modena rei, secondo costoro, di maltrattare 15 macachi sottoposti a “crudeli sevizie”. Vorrebbero riferirsi alla sperimentazione animale.

Mostrano striscioni e cartelli con immagini che con la sperimentazione animale nulla hanno a che vedere: sono fotogrammi di film, fotografie presso studi veterinari e canili, spesso scattate all’estero. Tutte spacciate per torture perpetrate dai sadici ricercatori a danno di poveri animali.

Stesso giorno, stessa ora ma cambiamo scena. Siamo dentro l’Università di Modena presso lo stabulario dove si trovano i 15 macachi. Un gruppo di volontari di Pro-Test Italia è presente per presidiare fisicamente il luogo, per testimoniare in caso di irruzione degli animalisti (ricordando il triste caso di Milano di poco più di anno fa) e per intervistare chi con gli animali ci lavora, li conosce e quindi sa di cosa si parla.

E di cosa si parla, nella realtà? Si parla di esperimenti comportamentali, che prevedono lo studio del comportamento dei macachi (e il funzionamento del loro cervello) in presenza di stimoli come il dover premere un bottone per poter azionare una serie di luci e quindi ricevere una ricompensa. Si chiama metodo skinneriano.

Perché c’è tutta quella gente in piazza a manifestare? Molti sono lì perché sono stati ingannati. Qualche giorno prima infatti il Cittadino Paolo Bernini, deputato del Movimento 5 Stelle, si era recato nello stabulario assieme a Piercarlo Paderno, attivista di Animal Amnesty, per una “ispezione a sorpresa” in cui hanno posto domande ai ricercatori che hanno risposto esaurientemente a tutte le domande, seduti comodamente in una sala dell’Istituto. Bernini e Paderno hanno quindi chiesto di vedere gli animali. Non erano autorizzati a effettuare riprese ma lo hanno fatto lo stesso, hanno “rubato” immagini qua e là e poi son tornati a casa.

Quindi sono state prese queste immagini sparse, associate (fuori da contesto) alle voci dei ricercatori, le cui frasi sono state spezzettate, copiate e incollate in modo da farle sembrare quasi prive o stravolte di significato, sono state aggiunte immagini scaricate da Internet di animali malati che nulla hanno a che fare con lo stabulario, et voilà. Ecco il risultato di questa manipolazione:


Il filmato così artefatto è stato messo in Rete, in molti ci hanno creduto e son venuti fuori articoli fuorivianti come questo:


Ecco perché la piazza è piena di gente che urla e sbraita. Per un video manipolato ad arte. Ed ecco perché i volontari di Pro-Test Italia sono lì: per dare testimonianza di cosa succede per davvero nell’Istituto e per “rimettere in ordine” le parole dei ricercatori, fraudolentemente scombinate dal montaggio di Animal Amnesty.

Il giorno dopo e a seguire infatti vengono pubblicati un articolo e un video che spiegano la realtà dei fatti dello stabulario di Modena:



In due giorni il video raggiunge oltre 2000 visite, e tra queste c’è evidentemente anche quella del Cittadino Paolo Bernini, che reagisce in modo alquanto strano con un post sulla sua pagina Facebook:

Cosa dice il Bernini in questo post? Essenzialmente due cose:
  1. Per dimostrare le sue ragioni (e cioè che gli animali sono sottoposti a torture in assenza di anestesia) e facendo un autogol clamoroso, fa un copia-incolla del protocollo della sperimentazione in atto a Modena, che conferma… la presenza di anestesia sotto chirurgia e di analgesici nella fase post-operatoria. Clicca qui per la fonte originaria.
  2. Per dimostrare che il modello animale nella sperimentazione è sempre inutile e sempre sostituibile con metodi alternativi, posta questo video:

    …in cui due esperti in metodi alternativi, Thomas Hartung e Costanza Rovida, mostrano come la ricerca è in stadio avanzato nel poter sostituire con metodi alternativi i test relativi alla tossicologia.
Nella tossicologia lo scopo è cercare possibili reazioni avverse di determinate molecole o composti su determinati tessuti. Tramite l’uso di tecnologie avanzate come l’uso delle cellule staminali (no, Stamina non c’entra un fico secco) si riescono a riprodurre tessuti umani e quindi a testare in vitro le sostanze oggetto della ricerca.

Qualcosa non vi torna... di cosa tratta la ricerca con i macachi? Esperimenti comportamentali. Avete mai visto una piastra di Petri o un vetrino da laboratorio eseguire compiti come tirare una leva o premere un bottone? Cosa c'entrano gli esperimenti comportamentali con i macachi con la tossicologia?


Ciò non è sfuggito ovviamente a chi segue la sua pagina e anche i suoi “fan” hanno commentato il suo post facendogli notare sia l’autogol relativo alla questione “anestesia durante la chirurgia” che quello relativo al tipo di sperimentazione (comportamentale e non tossicologica).

La sua reazione è stata cancellare i commenti critici e bannare i relativi autori. E lui è quello del Movimento 5 Stelle, quello di “uno vale uno”, quello della “democrazia diretta”.