25 dicembre 2008

Avvocato penalista

In treno, in viaggio durante la vigilia.

me: "Lei evade le tasse?"

Avvocato: "Faccio come la maggior parte degli italiani"

me: "Ma lei evade o no le tasse? Sì o no?"

Avvocato: "Le ho risposto: dipende da quello che lei pensa degli italiani"

me: "Ma non dipende da quello che penso se lei evade le tasse o meno. Risponda alla domanda"

Avvocato: "La sua è una domanda personale. È come se io le chiedessi: quante volte scopa a settimana? Risponda alla mia domanda: lei quante volte scopa alla settimana?"

me: "Scopo come la maggior parte degli italiani"

25 agosto 2008

Goli Otok, Jugoslavia 1948 - Croazia 2008

Goli Otok è l'isola-lager dove Tito spediva i prigionieri politici (soprattutto comunisti filo-sovietici, addirittura ex-dirigenti dello stesso PC Jugoslavo oltre ai fascisti) sottoponendoli a un regime carcerario durissimo, fatto di soprusi, di torture e sopraffazione, costringendo i detenuti a camminare scalzi su rocce acuminate e a punire i loro stessi compagni di pena.

Giampaolo Pansa ha tracciato nel libro Prigionieri del silenzo la storia di Andrea Scano, un soldato rosso, passato per l'inferno di Goli Otok. Qualche giorno fa ho avuto modo di vistare, seppur per un arco di tempo limitatissimo, questa isola; ho scattato alcune fotografie. Ad oggi l'isola è abbandonata, vi sono i resti dei luoghi di detenzione, purtoppo "preda" di pecore portate lì per pascolare e che deturpano un luogo che va conservato, per mantenere memoria storica di quanto è successo, perché non succeda più.

Riporto queste fotografie (cliccare per ingrandire) come commento alla poesia scritta poco prima di morire da Andrea Scano, dedicata a sua nipote, a proposito di questo posto e pubblicata postuma sul libro di Giampaolo Pansa. Il titolo, originariamente assente, è stato assegnato da Pansa.

Triste il destino di Scano e dei suoi compagni di sventura: tornati in libertà e costretti al silenzo, perché da un lato taceva il PCI, per non gettare fango su uno stato comunista, pur se a loro contrapposto; dall'altro taceva anche la DC per non gettare fango sul Tito filo-occidentale e quindi su uno stato contrapposto al PCI ed al Cominform.

Un'ampia documentazione fotografica su Goli Otok è presente sul sito www.goli-otok.com

La pioggia di sangue

Se è all'inferno che sono destinato,
non preoccupatevi per me
c
he già ci sono stato!
Oggi ti vedo triste e preoccupata.
In silenzio ti osservo,
da quando s
ei entrata.
Gli occhi tri
sti, il mento sulle mani,
forse cerchi le parole per dirmi
che per me non c'è domani.
Per distrarti
faccio anche il buffone.
Diventi rossa,
a stento trattieni il tuo magone.
Cosa ha oggi la mia nipote preferita?
Tu mi rispondi:
sono stanc
a della vita!
È giunta l'or
a che non avrei voluto mai
di raccontarti una storia che non sai.
C'è un isola deserta
in mezzo al lare.
Io ne conosco il nome,
ma non ti dirò quale.

C'è un isola
Che ricorderò in eterno.
È l'isola del male.
E la chiamerò Inferno.
In fila indiana ci hanno accompagnati
con pugni e calci ci hanno massacrati.
Alzamm
o gli occhi per guardare i nemici.
Sbigottiti, scoprimmo che erano nostri amici.
Du
e file eran di uomini.
In mezzo dov
evamo passare.
Gli ordini dicevano:
li dovete massacrare.
Molti di loro fingevano
troppi di loro godevano.
E non distingui più gli amici dai nemici.
Non si distingue più l'odio dall'amore.
Non bruciano il tuo corpo, ma il tuo onore.
Non è il tuo corpo a essere bruciato.
A vivere esso è condannato.
Non conosco le parole
per desc
rivere a te
la vita s
u quell'isola che non sai dov'è.
Ma se per caso un giorno
qualcuno parlerà,
un coraggioso più di me,
scoprirai dov'è e ci andrai.
Guarda il cielo e copriti.
Una piog
gia di sangue
potrebbe bagnarti.
Una pioggia di sangue
sull'isola cadrà.
E se l'inferno voi volete visitare
è su
quell'isola che dovete andare.
Passati sono orami tant'anni,
ma sono sicuro che
quando la bora soffia
porterà con sé,
pi
ù in alto che potrà,
una pioggia di sangue
che sull'isola cadrà.

E venne un giorno che a Fiume ritornai.
Cadavere vive
nte,
passavo tra la gente.
Questo per dire a te
che tu non puoi e non devi
stancarti della vita
a cui tanto tenevi.
Tutto qu
ello che so
io non lo volli dire.
Andò in pezzi la mia anima
e tutto il mio ardire!

Andrea Scano, maggio 1980

24 agosto 2008

L'urlo di Munch

29 maggio 2008

Attenzione ai "nuovi" metodi educativi

"Benvenuti in LifeWings!" recita l'incipit del sito www.lifewings.org. Proseguendo nella lettura, si apprende che è il sito di un'associazione senza scopo di lucro, finalizzata (secondo quanto recita il sito), allo sviluppo armonioso del bambino, affiancando ai programmi educativi di base anche materie come ecologia, etica dell'economia, etc. e fin qui tutto sembra procedere per il meglio.

Nel paragrafo successivo viene meglio specificato che la crescita personale viene promossa attraverso tecniche energetiche e spirituali, e quando qualcuno inizia a parlare di energia in termini impropri, scatta il dubbio. Guardando meglio il sito (cliccando sull'immagine qui in alto c'è una porzione di screenshot del sito al momento in cui scrivo questo post, consiglio di farvici un giro prima o dopo aver letto questo post), c'è un bell'appuntamento: "Vi parla una bambina indaco", 21 Maggio 2008, ore 21, Mondandori Via Marghera 28 Milano... luogo che conosco, ed infatti ci sono andato.

La bambina indaco che parla si chiama Elizabeth Vitali, ha 27 anni ed è la fondatrice di LifeWings, e sulla stessa homepage del sito la Vitali si definisce Spiritual Director, titolo che mi era ignoto. Su un volantino introduttivo presente sulle poltrone, è scritto che l'associazione LifeWings collabora con gli orfanotrofi. La mia amica Roberta Carluccio, che ringrazio, dottoressa in Scienze dell'Educazione nonché mia consulente per l'occasione, mi fa però notare che la legge 149 del 28 marzo 2001 ha decretato per il 31 dicembre 2006 la chiusura di tutti gli orfanotrofi, disponendo il trasferimento degli ospiti in case famiglia o in famiglie che hanno chiesto l'adozione o l'affido. Sul sito invece il riferimento agli orfanotrofi non c'è.

Elizabeth Vitali si presenta dicendo che è stata una bambina indaco. Ma cosa è un bambino indaco? Lei stessa pone la domanda e dà una risposta (qualcosa è scritto sul sito): a suo dire i bambini indaco sono bambini che:
  • hanno un'aura di colore indaco
  • hanno poca energia nel chakra che si trova grossomodo tra le gambe, quindi la loro energia sale verso l'alto
Per questi motivi:
  • hanno poca voglia di mangiare
  • sono eclettici, ma poco completi, non si specializzano
  • hanno molta fretta
  • hanno difficoltà nel vestirsi
  • si ammalano spesso
Qualcosa non vi quadra? Neanche a me, specie nel nesso causa-effetto. Per chi fosse a digiuno dei termini usati, l'aura è (a detta della Vitali) il campo elettromagnetico che ci circonda (ma che nessuno strumento di misura è in grado di rilevare). I chakra sono, secondo la terminologia New Age, i punti energetici del nostro corpo, che sono sette (sì, come Ken Shiro, l'uomo dalle sette stelle, come si faceva chiamare anche suo fratello Jagger).

Esaminando quindi la frase "hanno un'aura di colore indaco" se ne deduce che questo significa che emetterebbero delle radiazioni visibili di colore indaco, ma non mi risultano esistere esseri umani in grado di emettere luce propria. I chakra e le loro collocazioni, parimenti, non hanno alcun riscontro medico, così come la loro presunta energia di tipo non meglio specificato.

In sostanza, la Vitali ha detto che a causa dei "motivi" citati alcuni bambini presentano le caratteristiche elencate. Ma soprattutto svela qual'è la maggiore conseguenza di avere poca energia nel chakra "basso" (testuali parole "poca energia nei primissimi livelli")...

...per questo tali bambini hanno ansia di quello che succederà dopo.
Per rimediare a questo problema, dice la Vitali, nel suo istituto LifeWings si mostra al bambino una sequenza di disegni in cui viene rappresentata l'azione che si farà: ci si vestirà, si andrà a scuola, si pranzerà, si tornerà a casa e si andrà a dormire.

La dott.ssa Carluccio (la mia consulente) mi dice che questi sintomi (l'ansia del dopo), più che indicare un bambino indaco, indicano assieme a tutta una lunga serie di altre sintomatologie (quindi non da soli), il disturbo chiamato ADHD, spesso indicato come iperattività, e che il mostrare al bambino delle illustrazioni su cosa si farà durante la giornata fa parte di un normalissimo ciclo di psicoterapia, disciplina ben nota e studiata.

Piccolo inciso: Elizabeth Vitali non si è presentata come né come psicologa, né come psichiatra, né genericamente come dottoressa. Questo particolare si rivelerà utile più avanti.

La conferenza prosegue sulle caratteristiche dei bambini indaco e sui motivi per cui si comportano in modo sfuggevole e difficile da gestire:
  • Sentono di dover insegnare qualcosa ai loro genitori
  • Sentono di non appartenere a questa Terra
  • Sono sicuri del messaggio che portano
  • Hanno il terzo occhio sviluppato. Cosa è il terzo occhio? È la ghiandola pineale. Seguite il link per leggere cosa è in realtà la ghiandola pineale. Secondo la Vitali invece, col terzo occhio si vede l'aura, il campo elettromagnetico che circonda il nostro corpo, ma che nessuno strumento, chissa perché, è in grado di misurare.
Ma soprattutto viene fuori che...


Se il bambino indaco non viene ascoltato, ecco che diventerà un bullo e probabilmente un delinquente.

Se l'argomento non fosse così delicato come la vita dei bambini, sarebbe facile ironizzare: sembra la storia di Anakin Skywalker, da Jedi a Sith. In questo modo ha risolto in modo estremamente veloce il problema del bullismo: i bulli sarebbero in realtà bambini indaco che non sono stati ascoltati, quindi per questi bambini bisogna applicare le tecniche energetiche e spirituali.

Ma veniamo alla parte forse più curiosa: il modo in cui Elizabeth Vitali è venuta a sapere di essere una bambina indaco:

All'età di nove anni, una febbre di 41°C l'ha costretta a letto per due settimane, in cui non aveva voglia di mangiare e di bere, chiusa nella sua stanza. I suoi parenti avevano anche paura di contrarre un'infezione. Lei, nel delirio della malattia, parlava da sola, e ad un certo punto di queste due settimane (che definisce le più belle della sua vita) ha visto come una luce invadere la stanza, e sono comparse delle figure luminose che le hanno detto "sta lì" (nel senso di continuare a vivere). La nonna e le sue amiche, dopo che la malattia le era passata, si soffermavano ore con lei a parlare di questo.
Ora si ricorda di questo episodio, e vede la luce, tutte le volte che la sfiora il pensiero di "andarsene" (ha usato questa parola per indicare il suicidio). Dice che questo pensiero l'ha sfiorata spesso perché è dura vivere sapendo di dover educare i propri genitori L'uditorio, ascoltato ciò, si è commosso ed è esploso in un applauso.

Ma ora esaminiamo bene quello che ha raccontato: con la febbre a 41°C ha avuto dei deliri, ma non capisco cosa altro possa succedere ad un individuo che ha 41°C di febbre. È capitato anche a me e assicuro che in quello stato il cervello, eufemisticamente, non funziona come farebbe normalmente. In altre parole: le visioni le ho avute anch'io, ma so che erano dovute alla febbre altissima.

In seguito a queste visioni parlava da sola, e delle figure luminose le hanno detto "sta lì", ma di cosa parlasse da sola non l'ha detto. Certo ce ne sarebbe stato da parlare, dato che sua nonna e le sue amiche stavano poi ore ad ascoltarla. Capiamo anche che è una persona che pensa spesso al suicidio.

Facendo un balzo in avanti nella sua storia: nel 2000, a 20 anni, incontra per un guaritore italo-canadese, di nome David Jill, che senza conoscerla le mostra una foto di una persona dicendole "tu vedi questa persona da quando sei bambina", lei si meraviglia perché sì, lei ha spesso la visione di quella persona.

Lui le spiega che quella persona non è reale, ma è la rappresentazione che lei dà all'energia cristallina, che viene dal centro della Terra, ed ognuno di noi ne dà una rappresentazione diversa. Un attimo... se ognuno ha una rappresentazione diversa, è semplicemente impossibile che lui abbia addirittura una foto della visione della Vitali. Ma tralasciamo questo particolare.

Alla fine del suo discorso, partono le domande, ed è qui che avviene l'episodio più inquietante:

Un padre dice di riconoscere sua figlia di 5 anni nelle caratteristiche citate (fretta, difficoltà nel vestirsi). Sua figlia si ammala spesso, i medici hanno suggerito un'operazione alle tonsille, ma quando stanno per andare in ospedale, a lei sale la febbre (noto a questo punto che la normale paura di un bambino può causare questa reazione).

Questo signore chiede quindi lumi a Elizabeth Vitali, che non si presenta con alcuna qualifica medica, domandandole se è il caso di non operare, e... udite udite... la Vitali si permette di dare consigli medici dicendogli sì, hai ragione, non operare... rivolgiti invece a qualche naturopata...

Evidentemente riesce nell'intento, perché il padre appare davvero convinto di quel consiglio, pur ammettendo di conoscere la notizia della ragazzina morta per aver interrotto l'insulina a favore di rimedi alternativi.

Questo è ciò che fa veramente paura: c'è gente che affida la salute, fisica e mentale, dei propri figli a gente senza alcuna competenza medica, aspiranti suicidi, che vedono stanze inondate di luce e apparizioni di persone che non esistono, convinta che sia energia cristallina della Terra.

A quando il ritorno ai salassi e alle sanguisughe?

25 maggio 2008

Cos'è un mistero?

Una delle definizioni della parola mistero, secondo il dizionario Garzanti Online, è la seguente:
fatto, fenomeno che non si riesce a spiegare o che è tenuto segreto: il mistero della nascita; il suo passato è un mistero


Le due accezioni, che ho evidenziato rispettivamente in rosso e in blu, sono in realtà parecchio diverse anche se spesso viene ignorata questa differenza. Anzi, spesso per rafforzare la seconda accezione ("che è tenuto segreto") si carica il termine di un significato negativo, sottintendendo un deliberato atto di occultamento anche quando non è appropriato, dimenticandosi che questo è solo uno dei significati di questa parola.

Esistono evidentemente fatti che vengono nascosti in modo arbitrario e consapevole, la storia ne è piena: si pensi, riguardo l'Italia, alla strage di piazza Fontana, una strage ancora senza colpevoli. O ancora, ai fatti relativi all'eccidio che si è consumato nel 1944 a S. Anna di Stazzema, rimasto per l'appunto nascosto per anni (ma infine riportato alla luce, quindi non più un mistero).

Esistono altresì fenomeni misteriosi, in cui non c'è volontà alcuna nell'offuscare nulla, ma di cui ugualmente mancano spiegazioni. Un bellissimo ed affascinante esempio è il mistero della nascita della vita sulla Terra: si sono fatte ipotesi, congetture, esperimenti, ma per quanti esperimenti si possano fare, è attualmente impossibile riuscire a determinare (e a riprodurre) le condizioni presenti sul nostro pianeta nel momento in cui la vita ha emesso il primo vagito. Eppure non c'è nessuno che ci nasconde nulla: semplicemente siamo noi ad essere limitati e a non possedere ancora le conoscenze necessarie per darci una spiegazione in termini razionali di un fenomeno così straordinario.

La natura è per noi piena di misteri, e la voglia di disvelarli nient'altro è che la sete di conoscenza dell'uomo, la molla che fa scattare in avanti i progressi nel campo scientifico: per definizione, un mistero è tale finché non viene spiegato, e la naturale tendenza dell'uomo è quella di superare il limite dell'inspiegato e portare alla luce i meccanismi dei vari fenomeni che ci circondano.

Spesso però, come si diceva in apertura, si tende a prediligere l'accezione negativa di mistero: qualcosa che viene nascosto, celato, secretato, anche quando la situazione è tutt'altra. In altre parole, vengono creati artificiosamente dei misteri inesistenti. Questo accade perché la stessa naturale tendenza dell'uomo che lo spinge a spiegarsi ciò che gli accade attorno, lo spinge anche a cercare l'inspiegato, ma ecco che succede che...

...a volte l'inspiegato è più seducente della sua spiegazione

È come andare allo spettacolo di un prestigiatore, e mentre si guarda stupiti il suo numero, ci si accorge del trucco. Si rimane delusi, perché l'intento era passare una serata di sorpresa e meraviglia, ma accidenti, sì, lo sapevo che c'era un trucco, ma era così dannatamente banale... e tutta la magia svanisce... per incanto

Questo è comprensibile durante uno spettacolo di illusionismo, ma non lo è più quando l'intento è la ricerca di una spiegazione per un fenomeno naturale: lo scopo non è stupirsi e rimanere a bocca aperta, ma spiegare il fenomeno.

Accade così che le scie di condensazione lasciate dagli aerei, fenomeno noto e studiato fin dalla seconda guerra mondiale (in cui costituiva un problema militare: come non farsi notare dal nemico, se passando mi lascio dietro una lunga chioma bianca?), e che tutti ricordiamo fin da bambini, diventa improvvisamente un mistero, la cui spiegazione viene in realtà celata da sedicenti enti governativi che ci vogliono segretamente sterminare tutti.

Tutto ciò perché un certo Richard Finke, membro di un'associazione, Aryan Nation, intenta a riportare in auge l'eugenetica nazista, lancia nel 1995 un messaggio su Internet in cui afferma che da analisi che ha effettuato su campioni di terreno sopra cui è passato uno strano aereo, che rilasciava a suo dire strane scie, ri-battezzate "chemtrails" o "scie chimiche" in italiano, ha rilevato un'anomala concentrazione di pesticida. La gente legge il messaggio, non avendo competenze meteorologiche lo prende per buono, il messaggio col tempo si modifica e si amplifica, assume proporzioni gigantesche, il pesticida diventa bario, ed infine ne parla tutta la rete. Tale fenomeno mediatico è descritto qui.

Il falso mistero diventa un fenomeno sociale talmente vasto che, arrivando in Italia, viene preso per buono prima da parlamentari, che scialacquano risorse in inutili interrogazioni parlamentari, poi arriva in TV dove gli viene data ulteriore eco da artisti come Fabio Volo e Piero Pelù, che sentono di dover portare a termine la loro missione, cioè quella di propagandare il giusto messaggio, senza però avere competenze nel campo e quindi senza avere la capacità di avvalorarlo o smentirlo. Tralascio Voyager, di cui ho già parlato in passato.

Il fenomeno raggiunge una eco tale da dover scomodare il CICAP, che il 24 maggio 2008 organizza a Milano una conferenza sull'argomento, relatori Luigi Bignami e Simone Angioni. La conferma che il fenomeno sociale ha raggiunto dimensioni ragguardevoli è la presenza in aula di accaniti sostenitori della "teoria" delle scie chimiche, complotto dei governi ai nostri danni.
I due relatori prendono pazientemente in mano le varie "argomentazioni" dei sostenitori dell'esistenza di queste "scie chimiche" e spiegano in realtà quello che succede, come si spiega e quello che è in fase di studio.

Sì, perché in realtà un mistero esiste davvero... solo che è un "mistero meno misterioso" delle teorie che circolano: in realtà i parametri che consentono di stabilire in quali condizioni si produce il fenomeno delle scie di condensazione (che sono fatte semplicemente di vapor acqueo o di piccoli cristalli di ghiaccio) non sono ancora del tutto stati scoperti.
Ci sono per questo ricerche in atto che, lungi dal considerare un complotto questa mancanza di conoscenza, coinvolgono seri ricercatori che studiano, analizzano, ipotizzano, confermano o smantellano. Tutto ciò fa crollare come un castello di carte le argomentazioni degli "sciachimisti", che basano le loro asserzioni su definizioni meteorologiche, a loro dire ufficiali, che in realtà semplicemente non esistono.

Meno affascinante sicuramente di organizzazioni militari che spargono sostanze velenose sui cieli di tutto il mondo e di aerei militari ridipinti di bianco apposta per l'occasione.

Proprio questo è il punto: Luigi Bignami fa notare che così facendo si dissipano risorse economiche ed umane su "fenomeni" inesistenti quando invece nessuno parla, ad esempio, del fatto che tra poco più di 12 ore (attualmente sono le 11.50 del 25/5/2008) la sonda Phoenix atterrerà sul polo nord di Marte per analizzarne il suolo, soprattutto alla ricerca di acqua, ghiacciata e presumibilmente liquida nel sottosuolo. Questa ricerca aumenterà di molto la nostra conoscenza del pianeta rosso, e gli scopi a lungo termine della missione sono tutt'altro che noiosi: si parla di colonizzazione umana di Marte.

Volete saperne di più su Marte, il ghiaccio dei suoi poli e il progetto Phoenix? Consultate questa pagina del sito della NASA!

Per approfondire invece in maniera razionale il "fenomeno" scie chimiche consultate i seguenti siti:

03 aprile 2008

I "nuovi stregoni" colpiscono ancora: Cristiana Tretti e i tarocchi

Ieri sera, presso la libreria Mondadori di via Marghera a Milano, c'è stata la presentazione del libro "I tarocchi" di Cristiana Tretti. Non potevo mancare, spinto come sono dalla curiosità di capire il perché dell'interesse della gente per determinati argomenti.

L'uditorio non era numerosissimo come durante l'incontro sulla "profezia del 2012", comunque un numero non indifferente, e l'età media piuttosto alta. Sembrava che la quasi totalità degli astanti si conoscessero, probabilmente erano frequentatori degli stessi ambienti. La presentazione inizia alle 21.15, e l'introduzione non è male, presentando la storia dei tarocchi, l'origine e la loro evoluzione artistica. Dopotutto, i disegni presenti su questi mazzi di carte possono essere considerati una forma d'arte, e fin qui nulla di male; anzi, tanto di cappello a chi riesce a ricostruire l'origine e l'evoluzione storica, simbolica ed artistica di queste carte, come parte della storia dell'arte.

Poi però la relatrice si lascia andare un po'... facendo prima una precisazione: i suoi studi non sono da confondere con i presunti studi di cialtroni che parlano di predizione del futuro: lei utilizza un metodo scientifico. La Tretti fa in questo modo un'affermazione non da poco, e deve a questo punto prendersi la responsabilità di andare a fondo! Ma come vedremo, ahimè, non accadrà.

Il filo del discorso è la presunta analogia esistente tra i tarocchi e la qabbaláh ebraica. Già dalle basi di questa presunta analogia appare tutta la debolezza della tesi esposta. La spiegazione si fonda su basi numerologiche del tipo: l'alfabeto ebraico ha 22 lettere e gli arcani maggiori dei tarocchi sono 22 (gli arcani maggiori sono un sottoinsieme delle 78 carte del mazzo), oppure: gli arcani minori dei tarocchi sono 40, in 4 gruppi di 10, e l'albero della vita della tradizione ebraica ha 10 sefirot (che sono le entità di tale albero).

Allora io posso dire: 40 sono gli arcani minori, ma 40 è il mio numero di scarpe... quindi c'è una correlazione tra me ed il mazzo dei tarocchi... vale a dire, sono taroccato.

Fin qui, tutto sommato si tratta di supposizioni che possono formare ipotesi "filologiche" su questi oggetti. Poi prosegue una carrellata sui vari utilizzi che si sono fatti di questo tipo di carte: prima i nobili, che le utilizzavano come gioco scherzoso e celebrativo (attraverso le immagini raffigurate), poi attraverso il popolo, prima come gioco d'azzardo e poi... per uso divinatorio. Solo che, precisa la Tretti, quest'ultima sua affermazione non è suffragata da alcun documento. Bell'esempio di metodo scientifico.

Cristiana Tretti poi si riferisce al mazzo dei tarocchi come ad una infinita tastiera: afferma che le 78 carte possono presentarsi in tante, tantissime, quasi infinite combinazioni, che rappresentano tutte le possibili realtà. No, non proprio infinite possibilità, dice, di certo un numero finito ma tante, proprio tante tantissime! No, non ha mai fatto il calcolo ma di sicuro sono tante.

Eppure il calcolo è semplice, soprattutto per chi afferma di utilizzare un metodo scientifico: è "78 fattoriale", si scrive "78!" (settantotto, punto esclamativo) e si calcola così:

1 x 2 x 3 x 4 x ..... x 77 x 78

...di certo è un numero non "piccolo" (anche se la parola "piccolo" ha poco senso in ambito matematico), ben lungi però dall'...infinito!

Tutto questo viene detto perché poi la conduttrice si svela per ciò che è in realtà quando inizia a parlare di uso divinatorio dei taroc
chi afferma che è un argomento davvero affascinante, e che i tarocchi rispondono bene quando se ne fa un uso altruistico. Afferma che non bisogna chiedere se sarò ricco, bensì... quali sono i centri vibrazionali del mio corpo. Cosa siano i centri vibrazionali però non viene spiegato.

Alla fine del suo discorso partono le domande: le domando dove sia il metodo scientifico di cui ha parlato all'inizio. Qui diventa chiaro cosa significhi per lei (solo per lei, però) "metodo scientifico": dice che le sue ricerche si basano solo sulle fonti antiche. Replico che la scientificità si realizza tramite la ripetibilità e la falsificabilità di un fenomeno, ma a questo punto mi sento dare due risposte.

La prima risposta viene dalla relatrice, che crolla ed ammette che lei non è molto esperta di fisica e matematica. A questo punto però chiedo a quali vibrazioni si riferisse prima: la risposta è che trattasi di energie sottili, e che solo chi è sensibile, chi ci crede può avvertirle. Vale a dire, io credo che a casa mia ci siano gli extraterrestri, quindi solo io sono in grado di vederli. Tutto ciò ha un nome, ben diverso da vibrazione: si chiamano allucinazioni.

La seconda risposta invece mi perviene da un astante, il quale brandendo come un grimaldello l'esistenza della fisica quantistica (di cui non sa nulla, mi azzardo ad ipotizzare), afferma di fare una rivelazione che mi avrebbe lasciato esterrefatto "come un petardo che ti esplode fra i piedi" (testuali parole): tira in ballo un certo esperimento di radionica di Francis Bacon secondo cui è stata fatta più e più volte la prova di curare una ferita da arma da taglio, ponendo un unguento sulla ferita oppure sulla lama che ha causato la ferita. Il risultato, secondo l'astante, fu che la ferita guariva prima ponendo l'unguento sulla lama.

Incredibile, vero? Ora, a prescindere dalla verità storica dell'avvenimento, senza tirare in ballo radionica o altre simili fesserie, mi chiedo: non gli è venuto in mente che, forse, l'unguento utilizzato per curare recasse in realtà danno alla ferita, e che quindi era meglio non curare con questo unguento (o porlo sulla lama, che equivale a gettarlo via)?

Un riferimento a tale "esperimento" si trova presso questa pagina web. Ringrazio Fiorkiüsky per la segnalazione.

Per concludere, un invito a non meravigliarsi di quanti cadano "vittime" di cialtroni come Wanna Marchi: se c'è chi vende libri sui tarocchi, sulla fine del mondo e sulla radionica c'è anche chi li compra, quindi nulla di strano accade quando c'è chi sborsa migliaia di euro per un sacchetto di sale e rametti di piante.

20 marzo 2008

Deliri posticci di fine millennio: la profezia dei Maya del 2012 secondo Antonio Giacchetti

Ho letto l'annuncio sul giornale e ci sono andato, per il gusto di sentire con le mie orecchie e vedere con i miei occhi fino a che punto si spinga l'ingenuità e la creduloneria umana, anche e soprattutto in età adulta.
Ieri sera a Milano, presso la libreria Mondadori di via Marghera, Antonio Giacchetti ha presentato, assieme alla sua traduzione de "il fattore Maya", la sua "interpretazione" della ormai celeberrima profezia dell'anno 2012, ad opera degli stessi Maya.

La sala è gremita di gente ed un particolare salta subito all'occhio: relatori e moderatori tengono in mano e leggono un numero della famosa rivista di cialtronerie chiamata "Nexus Italia" (una ricerca con Google farà capire presto di che si tratta). Questo la dice lunga sulla cultura di chi ha organizzato la serata.

L'incontro già si preannunciava denso di paccottiglia pseudoscientifica e di toni apocalittici fuori luogo ed allo stesso tempo vaghi, ed infatti così è stato.

Prima dell'inizio dell'incontro però osservo un episodio quantomeno curioso: padre (di circa 40 anni) e figlio (di circa 12 anni) ascoltano l'annuncio dell'inizio dell'incontro. Il papà, entusiasta, esorta il figlio ad andare ad ascoltare quanto di interessante ci sarà da dire, dopo tutto quello che hanno letto e visto ("documentari" e forse film) su questo evento eccezionale del quale saremo partecipi... il figlio, con una semplicità disarmante gli dice che sono tutte sciocchezze. Ebbene sì, il ruolo ormai si è invertito! Sono i padri che devono ascoltare la saggezza dei figli, se senza di loro sono in grado di abboccare a simili facilonerie. Ovviamente il papà ha spiegato a suo figlio che no, questa profezia in particolare è vera, dev'essere vera, hai sentito quanta gente ne parla?

Ma passiamo avanti, anzi iniziamo, perché ad un certo punto l'incontro ha inizio: Antonio Giacchetti fa tutta un'introduzione sul tempo dicendo che i Maya ne sapevano più di noi. Non è vero che erano selvaggi e sanguinari, e sapete perché? Perché avevano 17 calendari. Senza nemmeno valutare la veridicità delle due affermazioni, non ne colgo il nesso.

Parte poi, con una pomposità fuori luogo, la spiegazione del funzionamento del calendario in uso ai giorni nostri, cioè il calendario gregoriano. Afferma categoricamente che nessuno conosce la differenza tra il calendario giuliano e quello gregoriano. Bene, il funzionamento del calendario gregoriano è noto almeno a tutti coloro che, studiando informatica, hanno affrontato l'algoritmo del calendario perpetuo. Aggiungo che basta una banale ricerca su wikipedia per trovare tutte le informazioni necessarie, ma lasciamo perdere.

Dice che i calendari giuliano e gregoriano non vanno bene, perché ci sono i mesi di durata diversa, perché ci sono gli anni bisestili (con relativo pistolotto etimologico), e queste irregolarità scombussolano la nostra energia. Certo! Bisogna invece utilizzare 13 mesi di 28 giorni ciascuno, come facevano i Maya... allora sì che tutte le nostre energie tornerebbero al loro posto! Lasciamo perdere anche questa...

Racconta un episodio incredibile: da una stele ritrovata in Sud America si evince che vi è scritto un racconto che, secondo i calcoli, si sarebbe verificato 400 milioni di anni fa... incredibile, no? Cosa sia presumibilmente successo però, Giacchetti non lo dice. Non dà quindi neanche informazioni che possano stabilire la verificabilità di tale evento (quale?).

Ma tutto ciò che nesso ha con la profezia del 2012? Non si sa, ma lui continua a parlare del tempo, dicendo che è sbagliato misurare il tempo: un incidente dura pochi secondi, ma per chi lo vive il tempo sembra non finire mai. Bene, su questo siamo tutti d'accordo. Giacchetti però non coglie la differenza tra misurare il tempo e sentirlo, percepirlo. Peccato, perché prima di pistolotti etimologici ne ha fatti parecchi. Anzi, si spinge oltre: secondo lui il tempo non va misurato, mentre lo spazio sì, perché lo spazio è uguale per tutti, come se lo spazio di un salone non venisse percepito diversamente da parte di un adulto di 40 anni rispetto ad un bimbo di 5 anni.

Poi la chicca: parla della nostra trappola! Ce l'ha con gli assi cartesiani. Sì, sono loro la nostra prigione: testuali parole "impigliati negli assi cartesiani: sono lì da 400 anni, sempre gli stessi, mentre tutto attorno è cambiato". Peccato che tra quel tutto che è cambiato c'è anche il microfono attraverso cui sta parlando e per progettare il quale gli assi cartesiani siano stati uno degli indispensabili strumenti.

Parla quindi del paradosso di Zenone mostrandosi erudito, presentandolo come attuale, quando invece nell'800 è stato ben risolto con la matematica nel continuo.

Di botto, il quesito "Cosa succederà nel 2012"? Beh... è quello che tutti si aspettavano! Riassumo il succo: secondo i Maya il 2012 sarà il termine di un'era calcolata secondo i loro canoni, formata da quattro periodi molto lunghi. Indipendentemente dal numero di anni di questi periodi, questo cosa comporterà?

Pone marcatamente l'accento sul fatto che tra un certo numero di anni la stella polare non sara più lì! Ma questo non è nulla di sensazionale, dato che la stella polare si chiama così perché ora si trova lì, vicino il nostro polo nord celeste... fra qualche decina di migliaia di anni, visto che sarà da un'altra parte, "stella polare" se ne chiamerà un'altra... guarda caso, quella che si troverà il più vicino possibile al polo nord celeste di allora!

Cosa succederà quindi... semplice, no? Si verificherà una profezia! E qui parte la definizione di profezia secondo Giacchetti: la profezia non è una previsione; la previsione dice cosa succederà in un determinato momento. La profezia invece dice che in un certo momento succederà qualcosa. Che cosa? Risponde lui stesso: non lo sappiamo. E lo ripete più e più volte: non lo sappiamo!

Accenna ad ipotesi, come l'inversione dei poli magnetici terrestri, cosa che in effetti è avvenuta nelle ere geologiche passate, ma con intervalli di tempo estremamente irregolari, come testimoniano i carotaggi effettuati dai geologi. Ipotizza che a questa inversione dei poli magnetici corrisponda un'inversione della rotazione attorno all'asse. Sì, improvvisamente la Terra inizierà a girare all'incontrario. Da dove possa scaturire una tale energia, non si sa. Persino le leggi della meccanica ne sarebbero scombinate: Giacchetti dovrebbe seguire un po' di ripetizioni sulla meccanica classica, sì, quella di Newton, di più di 300 anni fa, velocità angolare, velocità tangenziale, moto inerziale, accelerazione... In fondo, però, si arriva alla conclusione che non si sa nulla.

È fantastico! Sono rimasto lì due ore ad ascoltare un seminario sulla profezia del 2012 per sentirmi dire che nemmeno lui, l'organizzatore dell'evento, sa nulla! Non può limitarsi a dire questo! E infatti prosegue dicendo (in un climax di concetti sempre più sconnessi tra di loro) che il 2012 è una opportunità, un'occasione che abbiamo per co-creare un futuro migliore.

Poi specifica: il giorno indicato dalla profezia possono accadere, in alternativa, due cose: o ci sarà qualcuno, un eroe, che farà qualcosa di eccezionale per salvarci tutti oppure succederanno cose brutte. Cosa farà l'eroe o che cosa ci succederà, però, non lo sappiamo. In pratica se non succede nulla vuol dire che c'è stato un eroe (e la profezia sarà verificata), se succederà qualcosa di brutto la profezia sarà ugualmente verificata.

Credevo tutto fosse finito, ed invece il delirio continua: Giacchetti legge un articolo di Nexus (prima però ci invita caldamente a leggere Nexus: "leggete Nexus!") in cui è scritto che un testimone che si è firmato (la cui redazione ha però omesso il nome) riferisce che fonti sicure gli dicono che nel 2012 cadrà sulla terra il Pianeta X (la cui esistenza è notoriamente una burla) e moriranno tutti, tranne gli esponenti dei governi, specie quelli della Norvegia, che sanno tutto e ci nascondono tutto, perché si stanno costruendo dei bunker. E quando il Pianeta X sarà caduto e avrà distrutto quasi tutto e tutti, i loro eserciti saliranno in superficie per uccidere tutti i superstiti.

Basta con queste cazzate. È ora di tornare a casa.