20 marzo 2008

Deliri posticci di fine millennio: la profezia dei Maya del 2012 secondo Antonio Giacchetti

Ho letto l'annuncio sul giornale e ci sono andato, per il gusto di sentire con le mie orecchie e vedere con i miei occhi fino a che punto si spinga l'ingenuità e la creduloneria umana, anche e soprattutto in età adulta.
Ieri sera a Milano, presso la libreria Mondadori di via Marghera, Antonio Giacchetti ha presentato, assieme alla sua traduzione de "il fattore Maya", la sua "interpretazione" della ormai celeberrima profezia dell'anno 2012, ad opera degli stessi Maya.

La sala è gremita di gente ed un particolare salta subito all'occhio: relatori e moderatori tengono in mano e leggono un numero della famosa rivista di cialtronerie chiamata "Nexus Italia" (una ricerca con Google farà capire presto di che si tratta). Questo la dice lunga sulla cultura di chi ha organizzato la serata.

L'incontro già si preannunciava denso di paccottiglia pseudoscientifica e di toni apocalittici fuori luogo ed allo stesso tempo vaghi, ed infatti così è stato.

Prima dell'inizio dell'incontro però osservo un episodio quantomeno curioso: padre (di circa 40 anni) e figlio (di circa 12 anni) ascoltano l'annuncio dell'inizio dell'incontro. Il papà, entusiasta, esorta il figlio ad andare ad ascoltare quanto di interessante ci sarà da dire, dopo tutto quello che hanno letto e visto ("documentari" e forse film) su questo evento eccezionale del quale saremo partecipi... il figlio, con una semplicità disarmante gli dice che sono tutte sciocchezze. Ebbene sì, il ruolo ormai si è invertito! Sono i padri che devono ascoltare la saggezza dei figli, se senza di loro sono in grado di abboccare a simili facilonerie. Ovviamente il papà ha spiegato a suo figlio che no, questa profezia in particolare è vera, dev'essere vera, hai sentito quanta gente ne parla?

Ma passiamo avanti, anzi iniziamo, perché ad un certo punto l'incontro ha inizio: Antonio Giacchetti fa tutta un'introduzione sul tempo dicendo che i Maya ne sapevano più di noi. Non è vero che erano selvaggi e sanguinari, e sapete perché? Perché avevano 17 calendari. Senza nemmeno valutare la veridicità delle due affermazioni, non ne colgo il nesso.

Parte poi, con una pomposità fuori luogo, la spiegazione del funzionamento del calendario in uso ai giorni nostri, cioè il calendario gregoriano. Afferma categoricamente che nessuno conosce la differenza tra il calendario giuliano e quello gregoriano. Bene, il funzionamento del calendario gregoriano è noto almeno a tutti coloro che, studiando informatica, hanno affrontato l'algoritmo del calendario perpetuo. Aggiungo che basta una banale ricerca su wikipedia per trovare tutte le informazioni necessarie, ma lasciamo perdere.

Dice che i calendari giuliano e gregoriano non vanno bene, perché ci sono i mesi di durata diversa, perché ci sono gli anni bisestili (con relativo pistolotto etimologico), e queste irregolarità scombussolano la nostra energia. Certo! Bisogna invece utilizzare 13 mesi di 28 giorni ciascuno, come facevano i Maya... allora sì che tutte le nostre energie tornerebbero al loro posto! Lasciamo perdere anche questa...

Racconta un episodio incredibile: da una stele ritrovata in Sud America si evince che vi è scritto un racconto che, secondo i calcoli, si sarebbe verificato 400 milioni di anni fa... incredibile, no? Cosa sia presumibilmente successo però, Giacchetti non lo dice. Non dà quindi neanche informazioni che possano stabilire la verificabilità di tale evento (quale?).

Ma tutto ciò che nesso ha con la profezia del 2012? Non si sa, ma lui continua a parlare del tempo, dicendo che è sbagliato misurare il tempo: un incidente dura pochi secondi, ma per chi lo vive il tempo sembra non finire mai. Bene, su questo siamo tutti d'accordo. Giacchetti però non coglie la differenza tra misurare il tempo e sentirlo, percepirlo. Peccato, perché prima di pistolotti etimologici ne ha fatti parecchi. Anzi, si spinge oltre: secondo lui il tempo non va misurato, mentre lo spazio sì, perché lo spazio è uguale per tutti, come se lo spazio di un salone non venisse percepito diversamente da parte di un adulto di 40 anni rispetto ad un bimbo di 5 anni.

Poi la chicca: parla della nostra trappola! Ce l'ha con gli assi cartesiani. Sì, sono loro la nostra prigione: testuali parole "impigliati negli assi cartesiani: sono lì da 400 anni, sempre gli stessi, mentre tutto attorno è cambiato". Peccato che tra quel tutto che è cambiato c'è anche il microfono attraverso cui sta parlando e per progettare il quale gli assi cartesiani siano stati uno degli indispensabili strumenti.

Parla quindi del paradosso di Zenone mostrandosi erudito, presentandolo come attuale, quando invece nell'800 è stato ben risolto con la matematica nel continuo.

Di botto, il quesito "Cosa succederà nel 2012"? Beh... è quello che tutti si aspettavano! Riassumo il succo: secondo i Maya il 2012 sarà il termine di un'era calcolata secondo i loro canoni, formata da quattro periodi molto lunghi. Indipendentemente dal numero di anni di questi periodi, questo cosa comporterà?

Pone marcatamente l'accento sul fatto che tra un certo numero di anni la stella polare non sara più lì! Ma questo non è nulla di sensazionale, dato che la stella polare si chiama così perché ora si trova lì, vicino il nostro polo nord celeste... fra qualche decina di migliaia di anni, visto che sarà da un'altra parte, "stella polare" se ne chiamerà un'altra... guarda caso, quella che si troverà il più vicino possibile al polo nord celeste di allora!

Cosa succederà quindi... semplice, no? Si verificherà una profezia! E qui parte la definizione di profezia secondo Giacchetti: la profezia non è una previsione; la previsione dice cosa succederà in un determinato momento. La profezia invece dice che in un certo momento succederà qualcosa. Che cosa? Risponde lui stesso: non lo sappiamo. E lo ripete più e più volte: non lo sappiamo!

Accenna ad ipotesi, come l'inversione dei poli magnetici terrestri, cosa che in effetti è avvenuta nelle ere geologiche passate, ma con intervalli di tempo estremamente irregolari, come testimoniano i carotaggi effettuati dai geologi. Ipotizza che a questa inversione dei poli magnetici corrisponda un'inversione della rotazione attorno all'asse. Sì, improvvisamente la Terra inizierà a girare all'incontrario. Da dove possa scaturire una tale energia, non si sa. Persino le leggi della meccanica ne sarebbero scombinate: Giacchetti dovrebbe seguire un po' di ripetizioni sulla meccanica classica, sì, quella di Newton, di più di 300 anni fa, velocità angolare, velocità tangenziale, moto inerziale, accelerazione... In fondo, però, si arriva alla conclusione che non si sa nulla.

È fantastico! Sono rimasto lì due ore ad ascoltare un seminario sulla profezia del 2012 per sentirmi dire che nemmeno lui, l'organizzatore dell'evento, sa nulla! Non può limitarsi a dire questo! E infatti prosegue dicendo (in un climax di concetti sempre più sconnessi tra di loro) che il 2012 è una opportunità, un'occasione che abbiamo per co-creare un futuro migliore.

Poi specifica: il giorno indicato dalla profezia possono accadere, in alternativa, due cose: o ci sarà qualcuno, un eroe, che farà qualcosa di eccezionale per salvarci tutti oppure succederanno cose brutte. Cosa farà l'eroe o che cosa ci succederà, però, non lo sappiamo. In pratica se non succede nulla vuol dire che c'è stato un eroe (e la profezia sarà verificata), se succederà qualcosa di brutto la profezia sarà ugualmente verificata.

Credevo tutto fosse finito, ed invece il delirio continua: Giacchetti legge un articolo di Nexus (prima però ci invita caldamente a leggere Nexus: "leggete Nexus!") in cui è scritto che un testimone che si è firmato (la cui redazione ha però omesso il nome) riferisce che fonti sicure gli dicono che nel 2012 cadrà sulla terra il Pianeta X (la cui esistenza è notoriamente una burla) e moriranno tutti, tranne gli esponenti dei governi, specie quelli della Norvegia, che sanno tutto e ci nascondono tutto, perché si stanno costruendo dei bunker. E quando il Pianeta X sarà caduto e avrà distrutto quasi tutto e tutti, i loro eserciti saliranno in superficie per uccidere tutti i superstiti.

Basta con queste cazzate. È ora di tornare a casa.