01 giugno 2007

iTunes vende musica senza DRM, ma c'è chi ancora si lamenta

Da qualche giorno iTunes, il celeberrimo negozio online di musica di Apple ha cominciato a vendere brani di EMI senza restrizioni digitali (DRM) e con bitrate raddoppiato. E' un'ottima notizia. Ma descriviamo meglio, per chi non mastica informatica, cosa significhi questo.

Fino a poco fa, ogni brano acquistato con iTunes, una volta scaricato, veniva cifrato. Significa che ciò che è stato acquistato non è ascoltabile se non prima di essere de-cifrato. Come? In questo modo: quando voglio ascoltare un brano cifrato, i programmi appositi (iTunes ed il software degli iPod) si collegano tramite Internet ai server di Apple e scaricano la chiave di decifratura, memorizzandola sul PC dell'utente se non è stata ancora scaricata. Questa chiave viene utilizzata per decifrare il brano nel momento in cui lo si vuole ascoltare. Tale protezione si definisce DRM (Digital Rights Management).

Quando tale chiave viene scaricata, i server di Apple verificano quante volte è stata effettuata tale operazione. Alla sesta volta l'operazione viene bloccata e l'utente non è più in grado di ascoltare il brano. Tale evento si verifica in vari casi:
  • Passo dal PC fisso al portatile (capita di avere più computer!)
  • Voglio ascoltare il brano sul PC di un amico
  • Ri-formatto il mio PC, perdendo quindi tutte le informazioni precedentemente presenti
  • Eccetera eccetera...
Lo scopo di tale protezione è quello di garantire ai discografici che gli utenti non si scambino i file acquistati, limitando però di fatto agli utenti onesti di usufruire pienamente di quanto acquistato.

Tale tipo di protezione è presente in tutti i music store definiti "legali" su Internet (es. c'è AllOfMp3 che distribuisce brani non protetti a prezzi stracciati, ed è al centro di varie vicende giudiziarie)

Per di più, lettori di musica portatili che non siano Apple non sono in grado di effettuare la decifratura di tali brani.

Ebbene, in seguito ad anni di dibattiti e critiche, da poco i brani degli artisti legati ad EMI sono disponibili su iTunes in doppia versione: con DRM e senza DRM. Le differenze sono due, con una eccezione che riguarda l'acquisto degli interi album:
  • I singoli brani con DRM costano 0.99 € (come prima), ed hanno un bitrate (traducibile più o meno con "qualità del suono") di 128Kb/s
  • I singoli brani senza DRM costano 1.29 € ed hanno un bitrate di 256Kb/s, il doppio di quelli protetti
  • Gli album interi invece, hanno lo stesso prezzo in entrambe le versioni (con e senza DRM)
Fatta eccezione la nota del prezzo del singolo brano, decisamente alto, la notizia è di quelle buone: finalmente l'utente può disporre come preferisce del brano acquistato. C'è però chi ha ancora da ridire da più parti della rete adducendo varie critiche:
  • Nel brano acquistato senza DRM ci sono le informazioni per risalire al compratore del brano, violando la privacy
  • All'utente medio non interessa la maggiore qualità a disposizione
  • Il formato utilizzato dai brani non è MP3 bensì AAC (o MP4), quindi meno utilizzabile
Tali "critici" però non tengono presente che:
  • Le informazioni sul compratore c'erano anche prima
  • Se hai paura che le informazioni vengano diffuse diffondendo il file, allora sei nel torto, perché probabilmente hai intenzione di condividere il file, ed è vietato distribuire materiale coperto da diritto d'autore
  • La qualità interessa eccome l'utente, tanto che la "punizione" che i nuovi e disonesti sistemi di protezione dei dispositivi "HD-Ready" infliggono al presunto violatore del copyright è l'abbassamento artificioso della qualità dell'immagine trasmessa
  • Il formato MP3 è coperto da brevetti, mentre il formato AAC (o MP4) non impone alcun pagamento di royalty per la distribuzione di contenuti, quindi è meglio. Inoltre l'iPod non è l'unico lettore portatile in grado di gestire brani in tale formato
  • A parità di bitrate, un brano compresso in formato AAC (o MP4) ha una qualità maggiore rispetto allo stesso brano compresso in formato MP3
In conclusione, c'è chi non è mai contento e deve vivere in continuo stato di guerra per dare un senso alle proprie idee.

4 commenti:

Fry Simpson ha detto...

In effetti è probabile che molti di quelli che non vogliono il controllo sull'identità del compratore abbiano intenzione dic ondividere illegalmente il brano acquistato.

Però c'è anche da tener conto che qualcuno potrebbe non gradire la propria schedatura a fini commerciali (pubblicità mirata) e -possibilmente- politici.

Sai com'è... Da quando sono stato identificato nientemeno che dalla DIGOS, perché ho osato diffondere (con permesso preventivamente rilasciato dalla DIGOS stessa, mica abusivamente!) un volantino anticlericale... sono sempre sospettoso.

E non gradisco che esista un dossier su di me che dice che acquisto prevalentemente musica anarchica o roba del genere.

Quando acquisto un libro "scomodo" certe volte sono tentato di non dare alla cassa la mia tessera-fedeltà: in tal modo rinuncio al mio sconto del 10% sui libri, ma -pagando in contanti- il mio nome non è riconucibile a quel libro.

Francesco Sblendorio ha detto...

Quando si fa un acquisto su Internet, si è sempre schedati, indipendentemente dal fatto che nei tag del file musicale che scarico dopo l'acquisto ci sia o no il mio nome.

Quindi la soluzione sarebbe non acquistare da Internet, ma non mi sembra questo il target di persone che usano iTunes.

Fry Simpson ha detto...

In effetti...

Anonimo ha detto...

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