Ieri, al Linux Day di Cinisello Balsamo ho avuto l'opportunità di "tastare con mano" un OLPC (clicca la foto per ingrandire), putroppo solo per breve tempo. Forse avrò l'opportunità di "metterci le mani" in maniera più approfondita, nel caso scriverò una breve recensione.
Per i non-tecnici, OLPC sta per One Laptop Per Child, è un progetto di Nicholas Negroponte (del Massachusetts Institute of Technology) che ha lo scopo di portare l'alfabetizzazione informatica nei paesi in via di sviluppo, attraverso la realizzazione di un portatile a basso costo e con caratteristiche adatte agli utenti per i quali è pensato, i bambini (quindi resistente agli urti, resistente all'acqua, bassi consumi).
La produzione industriale inizia a novembre, l'esemplare che ho visto è uno dei due in dotazione a Red Hat Italia.
Prime osservazioni (escludendo le caratteristiche tecniche, disponibili sul sito ufficiale): il progetto originale prevedeva una manovella per ricaricare la batteria in assenza di rete elettrica; la manovella è stata in seguito eliminata in quanto fragile e soggetta a usura, ed è stata sostituita con un caricatore "a yo-yo" (non disponibile durante il linux day). Il display a colori passa automaticamente in modalità scale di grigio in presenza di forte illuminazione solare, per favorire la visibilità. L'interfaccia utente, decisamente non convenzionale, consente una interazione "low-level" attraverso una classica bash. Il resto, se ne avrò la possibilità, nei prossimi post.
28 ottobre 2007
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1 commento:
........e quindi???
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